La psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC) è una forma di terapia psicologica basata sul presupposto che vi sia una stretta correlazione tra pensieri, emozioni e comportamenti e che i problemi emotivi siano influenzati e sostenuti da ciò che pensiamo e facciamo nel presente.

Come suggerisce il termine, deriva dall’interazione di due forme di terapia estremamente efficaci:

  • La terapia cognitiva ipotizza che le emozioni e i comportamenti delle persone vengono influenzati dalla loro percezione degli eventi. Questa terapia individua i pensieri ricorrenti e angoscianti, concomitanti alle forti e persistenti emozioni problematiche vissute dal soggetto, per correggerli, arricchirli, integrarli con altri pensieri più realistici o comunque più funzionali al benessere.
    Infatti, una valutazione realistica delle situazioni e la modificazione del modo di pensare producono un miglioramento dell’umore e del comportamento.

  • La terapia comportamentale modifica le relazioni tra le situazioni che creano difficoltà e le abituali reazioni emotive e comportamentali disfunzionali, che la persona mette in atto in tali circostanze. Questo tipo di terapia si basa sull’apprendimento di nuove modalità di risposta attraverso l’esposizione graduale alle situazioni temute e il fronteggiamento attivo del disagio.

Quando sono combinate, queste due forme di trattamento diventano un potente strumento per risolvere in tempi brevi forti disagi psicologici.

CARATTERISTICHE DELLA TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE

Pratica e concreta: lo scopo della terapia è la risoluzione dei problemi psicologici concreti, includendo da subito la risoluzione e la riduzione dei sintomi.

Centrata sul “qui ed ora”: il lavoro terapeutico si basa sull’elaborazione di ciò che succede nella vita attuale, nel presente della persona.

A breve termine: è a breve termine, ogni qualvolta dia possibile, ma efficace a lungo termine. Normalmente gli interventi variano dai 6 ai 24 mesi. Problemi psicologici più gravi, che richiedano un periodo di cura più prolungato, traggono comunque vantaggio dall’uso integrato della terapia cognitiva, degli psicofarmaci e di altre forme di trattamento.

Orientata allo scopo: all’inizio della terapia, dopo aver formulato una diagnosi, vengono concordati gli obiettivi da raggiungere, viene stabilito un piano di trattamento, previsti i tempi e le modalità di verifica per il raggiungimento dei cambiamenti auspicati.

Attiva e collaborativa: sia il paziente che il terapeuta giocano un ruolo attivo nella terapia e collaborano insieme. Il terapeuta propone le strategie per poter modificare le abitudini di pensiero disfunzionali e le relative reazioni emotive e comportamentali che causano sofferenza; il paziente, a sua volta, avrà il compito di metterle in pratica al di fuori della seduta terapeutica svolgendo i compiti che gli vengono assegnati.

Scientificamente fondata: è una delle psicoterapie più diffuse ed efficaci in quanto poggia su basi sperimentali e su un metodo scientifico. La sua efficacia nel trattamento di numerosi disturbi psicopatologici è stata convalidata e comprovata empiricamente. Numerose ricerche condotte a livello nazionale (Istituto Superiore della Sanità) ed internazionale (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno dimostrato ampiamente come la psicoterapia cognitiva risulti maggiormente efficace o pari agli psicofarmaci, nella cura nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia, con un’efficacia addirittura maggiore nel prevenire le ricadute.

QUANTO DURA UNA TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE

La durata è chiaramente determinata da diversi fattori (la gravità del problema, gli obbiettivi concordati, la motivazione del paziente, lo stabilirsi di una buona relazione terapeutica, ecc.), ma generalmente il periodo di trattamento è costituito da 30/40 sedute.

Le prime sedute vengono dedicate alla conoscenza dei problemi del cliente e alla costruzione della relazione terapeutica. La fase di anamnesi (assessment comportamentale e cognitivo) viene condotta utilizzando, oltre al colloquio clinico, test psicodiagnostici ed è volta alla valutazione dello stato emotivo del cliente, alla ricostruzione delle esperienze salienti della sua vita e alla chiara definizione dei suoi problemi attuali e dei suoi obiettivi

Quando il caso e la diagnosi clinica saranno abbastanza chiari, il terapeuta propone al cliente un contratto terapeutico. Egli riassumerà le sue valutazioni, prospetterà al cliente le sue ipotesi e formulerà delle interpretazioni degli eventi. Delineerà un progetto terapeutico, con strategie e obiettivi concreti, utili e raggiungibili, connessi con i problemi esplicitati dal cliente e coerenti con le sue aspettative.

Successivamente il terapeuta spiegherà i principi teorici e le finalità della terapia, ed illustrerà brevemente le tecniche che verranno utilizzate, nonché i tempi, il costo e le probabilità di successo della terapia, per quanto ciò sia possibile.

Poi si passerà all’intervento terapeutico vero e proprio, in un clima di fiducia e di orientamento positivo al cambiamento. Verso la fine della terapia, quando il cliente si sentirà meglio, le sedute potranno essere diradate nel tempo fino alla conclusione. Potranno poi seguire delle sedute di richiamo (follow-up) a tre, sei e dodici mesi dalla conclusione della terapia.

COME SI SVOLGONO LE SEDUTE

Di solito le sedute si svolgono all'interno di uno studio con delle sedie o delle poltrone e un tavolino o una scrivania. Il terapeuta e il cliente sono seduti faccia a faccia, ma la loro posizione può eventualmente variare nel caso in cui vengano utilizzate determinate tecniche (rilassamento, role-playing, modeling, ecc.). Le sedute durano circa un’ora, e la loro frequenza è settimanale. Il clima è disteso, empatico e collaborativo.

Oltre al colloquio, spesso si utilizzano in seduta alcuni materiali terapeutici, come test e questionari psicodiagnostici, diari giornalieri per la registrazione e il monitoraggio delle attività del cliente, schede per esercizi in studio e per i compiti a casa (homework). In maniera collaborativa, i problemi verranno trattati facendo ricorso alle tecniche più appropriate. Poi si passerà all’assegnazione di alcuni compiti a casa, ovvero degli esercizi scritti o pratici che il cliente svolgerà durante la settimana e che verranno discussi insieme nella seduta successiva.

Si tratta di una disciplina la cui validità è suffragata da centinaia di studi, principalmente, ma non solo, per la diagnosi e la cura in tempi brevi di:

  • Depressione e disturbo bipolare
  • Ansia, fobie, attacchi di panico e ipocondria
  • Ossessioni e compulsioni
  • Ansia o preoccupazione generalizzate
  • Disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, etc.)
  • Stress, disturbi psicosomatici e cefalee
  • Disfunzioni sessuali (eiaculazione precoce, anorgasmia, etc.)
  • Abuso e dipendenza da sostanze (alcool, droghe, etc.)
  • Disturbi della personalità
  • Insonnia
  • Difficoltà a stabilire e mantenere relazioni sociali e comportamento impulsivo
  • Problemi di coppia
  • Difficoltà nella scuola o nel lavoro
  • Bassa autostima